venerdì 25 marzo 2011

TEMPUS FUGIT

Ohhh...ed eccoci finalmente ad uno dei must della maternità, ovvero: il mio compagno ha ancora una vita...e io no??!!?!?!?!?! No, evidentemente. Questo dev'essere uno di quei famosi momenti in cui la futura mammina se ne rende conto. Paparino è in giro ad inseguire attività che scivolano tra il dovere e il piacere tipo pendolo di Foucault, e lo si becca subito dal tono di voce pimpante. Noi invece dobbiamo annoiarci mortalmente sul divano della nonna per ore ed ore (anche a me, quando lavoravo, pareva un sogno, ma quando il riposo è coatto non sembra più così entusiasmante...). L'uscita -faticosissima, come sempre- di oggi è stata dedicata a "informiamoci su questi benedetti pannolini lavabili" (con scarsi risultati perchè non ci capisco ancora una mazza) e ha toccato il vertice del piacere con una toccata e fuga in libreria. Acquisti del giorno: Il dono, di Nabokov. Il deserto dei tartari, di Buzzati. Il linguaggio segreto dei neonati, di una certa Tracy Hogg ("non puoi non averlo letto se stai per avere dei figliiiiii").  Sarei rimasta e avrei dato fondo al bancomat, non fosse che mal di schiena e altre fisiologiche esigenze mi hanno presto trascinato a casa. Mentre intorno a noi tutto si dipinge inesorabilmente di colori pastello e l'odore inconfondibile di neonato e crema emolliente si impossessa del nostro olfatto, non posso fare a meno di chiedermi se sia davvero inevitabile dover rinunciare a tutto il resto della vita. Voglio dire, avrò il tempo materiale di arrivare alla fine di due libri che ho comprato oggi, per esempio? Forse lo sbalzo non sarà così drastico, ma a volte già l'attesa della nascita di E&M si fa impaziente... quando non sei ancora madre e non sei più una single rampante....che cosa cavolo sei?? Poi, un padre resta un uomo, un lavoratore, un amico, un amante. Una madre invece sembra diventare una madre e nient'altro, almeno per un po'. Sarà davvero così?? Dove si pescano le energie e le strategie per trasformarsi e ricreare un equilibrio sereno anche nel momento di massima trasformazione? Ai posteri l'ardua sentenza!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao futura mamma.
ti sento vicina, anch'io son di milano. solo che qualche anno fa son andato in olanda e in questi mesi io e mia moglie olandese stiamo aspettando il quarto figlio-a. qua da noi e' tutto piu' facikle e diverso, anche come si crescono i figli. vorrei dirti tanto, ma ognuno trova la sua strada. andare in un paese straniero, ha messo in discussione tante idee che uno ha sui figli. ti consiglio quando potrai di viaggiare tanto e di confrontarti con modi di vedere diversi dai tuoi: apre la mente! ad esempio qua in olanda la meta' dei bimbi nascono in casa, solo se ci son potenziali pericoli si va in ospedale. e ci son pochissimi cesarei. all'inizio ero contrario all'idea perche avevo timore che qlcs andasse storta (come tutti gli italiani) poi ho capito che partorire in casa con l'assistenza ha tantissimi vantaggi.
tanti auguri!
Antonio

ma.ma ha detto...

Ciao Antonio, e grazie! Al quarto figlio? Ma siete mitici! Io ai primi due sono già in crisi, e devo ancora partorire!! :-)
Sul viaggiare, sono certa tu abbia ragione. E sono anche sicura che su tante cose noi italiani siamo un po' tonti, per dirla con delicatezza... Speriamo bene, dai! Tanti auguri anche a voi per il prossimo arrivo, aggiornami! ma.ma

luciano ha detto...

tesoro, hai voluto la bicicletta....

un bacione
luciano

ma.ma ha detto...

la bicicletta è senza freni, luciano...e chi lo sapeva!!!

Chiara ha detto...

Ciao cara! Ho visto che sei in crisi per la scelta dei pannolini lavabili, ti lascio un link http://www.nonsolociripa.it/ dove puoi trovare chi ti dà una mano anche nella tua città.
Buona attesa...

Anonimo ha detto...

vai tranquilla Mari, prima o poi una mezzoretta di riposo la troverai... :D

mammacomeposso ha detto...

è la differenza uomo donna, è che loro continuano a uscire a bersi una birra, ad andare ad un concerto, a farsi la loro vita e stare con il piccolo - o i piccoli - è una eccezione, un piacere che ti fanno. per noi è la normalità, l'ovvio. ma è anche così bello...no?

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